IL TRITAGONISTA – Capizucchi… Calici tra sacro e profano…

Tra le teorie dell’etimologia della parola vino emerge il sanscrito da cui la radice “ven” amare… La medesima della dea della bellezza, Venere, che sebbene possedesse ben sette difetti, il più noto lo strabismo, affascinava chiunque la vedesse. Non è necessario, infatti, che un buon nettare di Bacco sia perfetto, ma che si ricordi, che ammali l’avventore.

Per anni la regione Lazio è stata catalogata tra le produttrici di nettari di facile beva, dei “vinelli” domenicali da consumare durante le gite fuori porta, leggeri, beverini, mai indimenticabili. La storia, però, è ben diversa… Dimenticata durante i secoli ma, comunque, eterna. È Giulio Cesare che durante le sue battaglie contro i Galli, desidera che si piantino vigne. È l’imperatore Domiziano che emana una legge sulla limitazione della coltura della vite, troppo diffusa per tutto l’Impero Romano e poi Probo che, secondo una leggenda, si innamora di una donna di origine gallica e permette che si ritorni alla coltivazione della vite di un tempo. Sono sempre i Romani che scoprono l’unicità dei suoli della Mosella per i quali i tedeschi, ancora oggi, dovrebbero essere grati.

Tuttora nel “Latus” si producono buoni prodotti, non sempre conosciuti, dai prezzi accessibili e dalla beva interessante. Tra queste cantine emerge Capizucchi, a pochi passi dal suggestivo santuario del Divino Amore. Un suolo vulcanico, un microclima particolare, la presenza dei venti che lascia respirare le uve che, forse, proprio per la vicinanza al luogo di culto, appaiono alitare per poi inspirare attraverso i calici. Due le linee: la Mater Divini Amoris, in cui Syrah e Melot esprimono frutti rossi e note speziate in modo accattivante, mentre la Malvasia Puntinata, unica nel suo genere, sprigiona sentori agrumati su sbuffi di miele di acacia… Un sorso tira l’altro. La linea Stella Clara propone Stella Mane (Pinot Bianco, Verdicchio e Sauvignon); Stella Vesperi i cui colori ricordano, infatti, il giungere della sera (Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah assemblati in modo armonico, nessuno che sovrasti l’altro); ma, la chicca è lo spumante extra dry Stella Clara, godibile all’inizio di una cena, accompagnato da stuzzichini interessanti, come prugne avvolte dal prosciutto o spiedini di pesce, versatile, dalle diverse sfaccettature…

Capizucchi … il Lazio tra il sacro e il profano.

Se Enea ha scelto le coste di questa regione per perpetuare la sua stirpe, ci sarà un motivo.

Forza i vini italiani, sempre…

Elvia Gregorace – https://iltritagonista.com/2020/03/22/capizucchi-calici-tra-sacro-e-profano/